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Agroalimentare Agricoltura biologica Viticoltura GESTO CONCRETO
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La Cooperativa aderisce al marchio Libera Terra perseguendo la mission del progetto: partendo dai beni confiscati alle mafie, dare dignità ai territori caratterizzati da una forte presenza mafiosa, attraverso la creazione di aziende autonome, autosufficienti, durature, in grado di dare lavoro, creare indotto positivo e proporre un sistema economico virtuoso, basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato.
La produzione si basa su seminativi (grano e legumi) e un vigneto di uva da mosto. Tutta la materia prima viene conferita al consorzio Libera Terra Mediterraneo che provvede alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti finiti a marchio Libera Terra.
Nel territorio della provincia di Agrigento, e precisamente nel comprensorio del Comune di Naro (Ag), a seguito dell’emissione, da parte dell’Autorità giudiziaria, ex art. 2 (nonies) della Legge 575/65, di provvedimenti definiti di confisca di beni intestati a esponenti della criminalità organizzata di tipo mafioso, e della loro successiva assegnazione al Comune di Naro, si è determinata l’esigenza di un loro utilizzo, in modo produttivo a fini sociali, con l’obiettivo di creare nuove opportunità occupazionali.
I Sindaci di Agrigento, Favara, Palma di Montechiaro, Licata, Canicattì, Naro, Siculiana su iniziativa del Prefetto di Agrigento, a suo tempo hanno costituito, ai sensi dell’articolo 31 del D. Legs. N°. 267/2000, un Consorzio, denominato “Consorzio Agrigentino per la Legalità e lo Sviluppo” , dotato di autonomia gestionale e di personalità giuridica di diritto pubblico, per gestire, mediante l’affidamento in concessione a titolo gratuito a cooperative sociali, di cui alla legge n. 381/1991, il complesso dei terreni agricoli e fabbricati rurali confiscati, che i Comuni assegnatari hanno conferito e che conferiranno in godimento allo stesso mano a mano che lo Stato li assegnerà loro.
Al fine di recuperare e reimmettere nel circuito produttivo legale i beni confiscati ai boss, il “Consorzio Agrigentino per la Legalità e lo Sviluppo” a fine 2010 aveva avviato un Avviso di Selezione Pubblica, di concerto con la Prefettura di Agrigento, e chiuso nel febbraio 2011, per l’individuazione di 5 figure professionali che andassero a costituire una cooperativa sociale per la gestione dei suddetti beni.
Scopo dell’iniziativa, assunta a progetto pilota dal Ministero dell’Interno per la sua natura pubblica, è, da un punto di vista sociale, quello di integrare soggetti economicamente deboli e di contrasto della criminalità organizzata creando un’imprenditoria sana e pulita, che attraverso l’utilizzo dei beni confiscati potesse produrre iniziative concrete e durature di recupero del territorio alla legalità, con la creazione di nuovi posti lavoro, nel rispetto di uno sviluppo sostenibile, e da un punto di vista produttivo, quello di creare un sistema integrato che potesse dare origine a produzioni biologiche di qualità per essere collocate in segmenti di mercato altamente redditizi, e alle quali poter attribuire un marchio capace di rappresentarle.